La confessione
La confessione
Uno dei servizi che la Chiesa offre ai fedeli cristiani è quello della riconciliazione. Si tratta di un ministero complesso e profondo, che comporta sia il perdono dei peccati per ristabilire con Dio un rapporto completo e pacificato, più trasparente e intenso, sia il ristabilimento della giustizia e della pace con gli uomini e con la Chiesa.
In realtà il sacramento istituito da Gesù per il perdono dei peccati degli uomini è il Battesimo, ma per le cadute successive al Battesimo – e l’esperienza ci dice quante siano e quanto frequenti – occorre invocare nuovamente la misericordia divina e radicarsi sempre di più in essa. E’ la stessa fragilità umana, l’infedeltà e la facilità con la quale commettiamo il male a rendere necessario e benefico questo sacramento di rigenerazione.
sacramento della misericordia
Nel sacramento della riconciliazione abbiamo la consolazione di incontrare ogni volta la misericordia paziente di Dio, che non si stanca mai di perdonarci, anche se noi spesso ci troviamo a dover ripetutamente confessare le stesse cadute, senza apparenti passi in avanti. Ma non è così, perché il sacramento non è mai inutile, non è mai senza effetto, ma dà forza, rialza dallo scoraggiamento, rinnova. La misericordia di Dio è sempre più grande di qualunque peccato possiamo aver commesso. La misericordia di Dio ci precede sempre, anche quando ci sembra che la decisione di accostarci a questo sacramento è nostra e richiede coraggio: eppure Dio ha già redento tutto il male del mondo, cerca i peccatori, li muove a conversione, come dice San Paolo: Lasciatevi riconciliare con Dio! Non dice riconciliatevi, confessatevi… Lui è come il Padre misericordioso, che appena intravede in lontananza il figlio che sta ritornando, gli corre incontro, lo abbraccia e fa festa.
sacramento della pace
In Gesù si è fatta pace tra cielo e terra, ma anche nei rapporti tra le persone si ricostruisce la fraternità, come pure si ristabilisce armonia nella singola persona tra sé e coscienza. E’ proprio da questa dimensione profonda che scaturisce quel senso di pacificazione capace di dare nuovo significato e nuova direzione all’impegno della persona nel mondo. Quel sacramento che si celebra nel segreto del confessionale e del cuore umano possiede una carica interna le cui conseguenze si allargano come un cerchio d’onda tutt’attorno, con risvolti pubblici e sociali.
esame di coscienza
Tutto quindi parte dalla coscienza. Il magistero del Concilio Vaticano II ne parla in termini toccanti: «Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce che lo chiama sempre, ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa’ questo, fuggi quest’altro. L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro il suo cuore: obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria» (Gaudium et spes, n. 16). Quando la persona si ferma nel silenzio e presta ascolto alla propria coscienza, non fa che stabilire un vero dialogo con Dio e la Sua Voce, che ha il carattere di un giudizio sull’operato dell’uomo. L’esame di coscienza ci consente di cogliere nel concreto se le nostre azioni (pensieri, parole, opere) sono buone o riprovevoli, oppure ancora se dobbiamo riconoscere alla luce della responsabilità personale omissioni e lacune.
confessione integrale dei peccati
L’appello della coscienza è un appello alla libertà. Possiamo sfuggire, negare, soffocare, o porci di fronte al giudizio della coscienza con trasparenza e sincerità, riconoscendo l’opera di Dio nel bene compiuto e la necessità di trasformazione e riparazione per il male commesso. IN questo caso la nostra risposta è la confessione, nella duplice accezione di confessione della misericordia e di confessione del peccato. Il sacramento, per volontà di Gesù Cristo, si celebra nella Chiesa, alla quale Egli assegna il compito di amministrare sia la misericordia e il perdono di Dio, sia la riconciliazione e la riparazione con l’umanità, spesso ferita e offesa dalle nostre azioni umane. L’amore della verità e la richiesta sincera di perdono a Dio implicano una confessione integrale di ogni azione malvagia, ingiusta o negativa, con il dispiacere sincero che con il nostro agire abbiamo mancato nei confronti di Dio, prima e più che nei confronti degli altri. Solo questo diventa precondizione di una conversione piena.
penitenza sacramentale
La penitenza sacramentale assegnata dal confessore vuole essere un tentativo di compensazione per il male commesso e una medicina in vista di un concreto progresso spirituale. Spesso si tratta di una preghiera, perché ciò che l’azione umana non è sufficiente a realizzare, lo compia Dio stesso. E’ un atto di impegno, ma soprattutto di affidamento alla Grazia.
La nostra fragilità personale ci porta a cadere frequentemente e a ripetere quelle azioni che condanniamo, ma è chiaro che una ripetuta riprovazione e un ripetuto ricorso cordiale all’aiuto del Cielo non resteranno senza conseguenze per il progresso spirituale della persona. E’ importante dare tempo al tempo, perseverare, dare spazio ad un lavorio tenace, per arrivare a constatare che i frutti e le consolazioni non mancheranno di manifestarsi, come e quando Dio disporrà.
con quale frequenza?
Più volte mi sono sentito rivolgere questa domanda.Non esiste una risposta preconfezionata, uno standard da raccomandare a tutti. La frequenza del sacramento della penitenza è dettata innanzi tutto dalla frequenza del peccato: appena riconosciamo di aver peccato, cerchiamo subito il perdono e la pace, rifiutando la vergogna anche solo di ricorrere ancora una volta al confessore. Il beneficio è così grande, che ben vale il sacrificio per ottenerlo.
il sigillo sacramentale
Un’ultima notazione riguarda il segreto a cui ogni sacerdote è obbligato riguardo ai peccati ascoltati in confessione. E’ un segreto talmente grave che assume un nome particolare: sigillo sacramentale. In qualche raro caso può essere molto difficile mantenersi fedele a questo segreto assoluto, che riguarda non solo la persona, ma anche i tempi e le circostanze, ma la storia riporta casi di confessori che hanno pagato di persona per non aver voluto rivelare ciò che sapevano per via del loro ministero.